Grande successo di pubblico e di critica per "In Aenigmate" di Stefano Tonelli a Palazzo dei Priori a Volterra

La mostra, con oltre 28.000 visitatori nei mesi di luglio e di agosto, premia il coraggio di riflettere "sui tempi bui e nei tempi bui" dopo l'avvento della pandemia che ha colpito il mondo intero

 

L'evento pittorico e installativo pone ai visitatori non poche domande e lo fa con tale trasporto poetico che l'autore sceglie di non farsi curare da nessun critico d'arte, preferendo uno slancio di cuore totale, "facendo da solo". È infatti Stefano Tonelli a scrivere accanto alle sue opere. Al posto della fredda etichetta con titolo, autore e tecnica, ci fa dono con le sue parole di quella dimensione emotiva e intima che ha vissuto nel momento solitario della creazione. Talvolta lo fa accompagnato dai poeti a lui cari, da Caproni a Pavese, da Hendke a Sepulveda al quale ha dedicato un'opera che stava realizzando proprio nei giorni della scomparsa per covid del grande scrittore.


Intima è la dedica struggente per il maestro e amico Mino Trafeli , « un grande volterrano internazionale che, essendo così troppo avanti, sarà scoperto e studiato negli anni a venire » ci dice Tonelli.


Anche molta commozione, soprattutto per i visitatori provenienti dal nord d'Italia, ha suscitato la candela sempre accesa in memoria delle migliaia di famiglie che hanno avuto un lutto durante la pandemia.


Piena di interrogazioni sono la grande installazione "Il naufragio della terra" e la piccola, senza titolo, che allude ad una terra promessa o ad un mondo nuovo. « Percepiamo la condizione di essere naufraghi poco prima che la nave si inabissi, se non possiamo fare niente per il virus o per Kabul, possiamo invece diventare seminatori di bene aiutando il nostro vicino di casa? Ascoltiamo la scienza ma ci allontaniamo troppo dalla trascendenza! »,questo ci dice Tonelli sempre con garbo appassionato. "In Aenigmate" continua a porre domande, ma lo fa stando costantemente a braccetto con la dimensione spirituale, con uno sguardo sulla realtà globale, ed una dentro l'intima coscienza di ognuno di noi.


Le opere pittoriche, eseguite come un diario senza tempo ma nel tempo pandemico, sono come nuovi graffiti di Lascaux, di Chauvet, di Altamira. Ci prendono per mano per sentire l'atmosfera del primo confinamento e ci interrogano sui dubbi di oggi. È certo che oggi "vediamo male", come in uno specchio, nell'enigma ed in più abbiamo un virus che continua a mutare e alimenta le nostre paure personali e collettive. « Siamo nella certezza del cambiamento - conclude Tonelli - per curare la terra bisogna prima curare noi stessi ritrovando la coscienza perduta nei dedali del consumismo scellerato nelle trappole tecnologiche del terzo millennio » .

L'atmosfera sonora che accompagna l'esposizione è a cura di Danny Lloyd , il quale, sul brano "Erbame dich, mein Gott", dalla Passione secondo Matteo di J.S. Bach, interviene con sonorità e rumoristica inerente alla prima fase pandemica del 2020.


IN AENIGMATE di Stefano Tonelli sarà visitabile fino al 30 novembre ogni giorno dalle ore 9:00 alle ore 19:00 presso il Palazzo dei Priori di Volterra. Per info: www.stefanotonelli.it e www.comune.volterra.pi.it.


Biografia: Stefano Tonelli è nato a Montescudaio nel 1957 e ha frequentato la Scuola d'Arte di Volterra iniziando un lungo viaggio artistico che ancora continua. I suoi "segni" lo hanno portato a confrontarsi con molte città italiane e straniere, da New York a Parigi, da Berlino a Madrid, da Lisbona ad Amburgo, solo per citarne alcune. In questi "tanti anni", l'artista ha sempre avuto come "bussola orientativa" un frammento di Cesare Pavese, tratto da La Luna e i falò : « Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei, resta ad aspettarti ». E infatti, tra un evento e l'altro, è sempre tornato, mai si è veramente allontanato dal suo "centro di gravità permanente". Tonelli ritorna adesso in questa amata città 29 anni dopo "Volterra dell'angelo", un progetto espositivo che aveva dedicato ad un piccolo angelo della Badia Camaldolese; allora aveva Mino Trafeli vicino e Gillo Dorfles scrisse l'introduzione al catalogo.Tonelli, attualmente vive tra Montescudaio e Roma.