Le valli settentrionali

TRA CASTAGNI, SENTIERI E MULINI: LE VALLI SETTENTRIONALI (T,B)

Volterra - S.Girolamo - S.Finocchi - P.d'Era - Mulini - Poggio alla Fame - Marmini (ipogei etruschi) - Valle - Docciarello - Fonte della Frana - Mura etrusche di S.Chiara - B.go S.Stefano

Tempo occorrente: mezza giornata
 
Legenda:
 
A = auto, percorso carrozzabile

B = mountain bike, percorso ciclabile

T = trekking, percorso pedonale



Cartina del percorso: le valli settentrionali

Si tratta di un itinerario di grande suggestione che permette di scoprire un aspetto assai poco conosciuto del paesaggio volterrano: quello delle sue vallate, un tempo (sec. XVI) ricolme di piante da frutto e tuttora assai ricche di vegetazione e di acque.
 
Il percorso prende inizio da Borgo S.Lazzero: appena superato l'ingresso dell'Ospedale si prende per la strada asfaltata che si apre sulla sn e che in breve tempo ci porta al cospetto della Chiesa e Convento francescano di S.Girolamo (sec.XV) dove, tra l'altro, si possono ammirare preziose opere d'arte in terracotta opera di Giovanni Della Robbia.
Si prosegue in discesa lasciando sulla sn prima gli edifici dell'ex Ospedale Psichiatrico e quindi la grande Villa già Inghirami provvista di un suggestivo giardino e di un ampio parco alberato; si attraversano poi vecchie ed estese coltivazioni a castagneto finché, superato il vecchio cimitero di S.Finocchi (sulla dx), la strada finisce per riportarsi sulla pendice nord-orientale del rilievo consentendo nuovamente allo sguardo di godere ampi panorami sul tratto più alto della Val d'Era.
 
Oltrepassato il Pod.Le Volpaie la strada piega bruscamente a sn e diviene sterrata; raggiunto un casolare si piega a dx e dopo poche centinaia di m. ci si innesta (in località "Pian dei Noci") a sn sulla strada asfaltata che corre lungo il corso dell'Era.
 
Si giunge così a Prato D'Era dove si imbocca la strada sterrata che si apre sulla sn subito dopo il bar. Giunti in prossimità di un'edicola votiva si piega a sn e in pochi m. la strada conduce in una stretta e suggestiva vallata costeggiata da ripide balze sabbiose: il piccolo corso d'acqua che la attraversa (frutto dell'unione dei botri di Pinzano e di Docciola) fu sfruttato fin dall'antichità per la sua portata regolare; il comodo stradello che ne risale il corso permette di osservare ben quattro caratteristici mulini nell'arco di poche decine di metri. Giunti all'ultimo di questi (abbandonato) bisogna tornare indietro e percorrere il piccolo e ben visibile sentiero in salita che si apre sulla sn dello stradello: in pochi metri esso si immette sulla via medievale che collegava Volterra con Firenze e su cui avveniva il trasporto del sale a dorso di mulo (via salaiola) verso il capoluogo toscano.
 
Si piega a sn e si risale quest'antico e stretto sentiero selciato finché, oltrepassata (sulla dx) un'antica fonte munita di stemma e di abbeveratoio, si raggiunge (Loc. Poggio alla Fame) la strada asfaltata che si percorre fino ai "Marmini" dove, seguendo apposite indicazioni, è possibile visitare gli ipogei dell'omonima necropoli etrusca.
 
Si prosegue ancora e, dopo breve tratto, si trova sulla dx una strada sterrata che scende in quella che a Volterra è la Valle per antonomasia. Dopo aver attraversato un esteso castagneto si giunge così in prossimità di una grande villa: si piega a dx e dopo un breve tratto in discesa si curva a sn.; la strada passa quindi dinanzi a un antico mulino ("Molino del Comune") per poi risalire costeggiata da vigne e da alberi da frutta.
 
Alla sommità della salita, in prossimità di un casolare, si lascia la strada e si prende il ripido e stretto sentierino antistante che in breve tempo conduce al Pod.Docciarello, da dove pochi tornanti permettono di raggiungere il Masso di Mandringa sotto il quale si trova un'antica fonte.
 
Si attraversa la Via Pisana e si raggiunge così il ripiano delle Balze da cui lo sguardo può spaziare su un panorama sconfinato e verso il mare. Si torna verso il Borgo e prima di entrarvi si piega a dx per la strada asfaltata in discesa. Al termine del primo tratto si piega a sn. e oltrepassata la Fonte della Frana si risale a sn. per uno stretto e tortuoso viottolo fino a raggiungere uno dei tratti meglio conservati della grande cerchia muraria etrusca (mura di S.Chiara-Berniona). Il sentiero (panoramico, soleggiato e riparato dai venti più freddi) costeggia la muraglia consentendo di apprezzarne in pieno tutta l'imponenza e conduce quindi con un breve tratto asfaltato (prima a dx e poi a sn) all'antica Fonte di S.Stefano, da dove poi, risalendo il Borgo omonimo si rientra rapidamente in città.